Anche quest’anno, come ogni anno, ricorre un evento importante, il 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza sulle donne, un giorno in cui ci si ferma a pensare e riflettere su un fenomeno tanto diffuso e preoccupante.
6 milioni e 788mila donne hanno subito nel corso della propria vita una qualche forma di violenza fisica o sessuale, dalle giovani di 16 anni alle meno giovani di 70 (fonte Istat giugno 2015).
La popolazione italiana sta arrivando a sfiorare i 60 milioni di abitanti, se confrontati i due numeri, fanno percepire la reale gravità del fenomeno, un allarme sociale presente e spesso silenzioso: una donna su 10 è vittima di violenze.
La violenza sulle donne riguarda tanto le donne italiane quanto le straniere, le donne sane quanto quelle con problemi di salute, è la donna, indipendentemente dalla sua condizione, ad essere attaccata e a subire violenza.
Tutto ciò avviene spesso nel silenzio e nella vergogna, la maggior parte delle violenze viene subita dalle donne all’interno del nucleo familiare che dovrebbe invece essere l’ambiente più protetto.
In un’epoca di evoluzione scientifica e tecnologica atta a migliorare le condizioni e la durata della vita umana, assistiamo a un fenomeno arcaico, vile e ancora pesantemente diffuso.
Che fare quindi?
Come sempre la risposta deve andare su due binari paralleli: uno culturale che smantelli l’idea della donna come oggetto, debole e inferiore, che lavori sul linguaggio e sul comportamento, sull’educazione da affrontare a scuola e in famiglia; l’altro è un binario politico legislativo che crei leggi e pene ad hoc, che non conceda attenuanti o giustificazioni, che non faccia percepire la violenza sulle donne come un reato di minore gravità.
Ogni donna colpita potrebbe essere nostra madre, nostra sorella, una nostra amica, ogni donna ferita nel corpo e nell’anima deve muovere in noi la volontà di non accettare e tollerare più.
Per questo parteciperemo alla manifestazione del 25 novembre organizzata da Associazione Comunale Anziani Sesto Fiorentino, SPI-CGIL Coordinamento donne Sesto Fiorentino, Unicoop Firenze – Sezione Soci Sesto F.no e Calenzano.
Ci si ferma un giorno per riflettere e accendere i riflettori, gli altri 364 bisogna lavorare per far sì che ciò non accada più.