Oggi celebriamo la ricorrenza del 1 maggio, la festa del lavoro.
Ma qual è oggi, lo stato “di salute” del lavoro ?
Incontriamo un lavoro sempre più precario, privato di diritti e garanzie.
Un lavoro povero, se è vero come è vero, che in stato di “povertà “ incontriamo anche chi un impiego lo ha.
Un lavoro precluso ai giovani, spesso costretti a scegliere fra lavoretti sotto pagati e la via del trasferimento all’estero per seguire le proprie aspirazioni e perseguire stabilità e certezze.
Un lavoro negato alle donne, giacché gran parte di loro sono costrette a scegliere fra carriera e un progetto di famiglia, per via delle mancate infrastrutture sociali, a causa di lavoro meno retribuito dei loro colleghi uomini, e perché spesso gravate di una serie di adempimenti e responsabilità a loro riservati a causa di uno stereotipo che la nostra società fatica a superare.
Un lavoro per il quale ancora, in troppi e troppo spesso, si muore!
Per carenza di investimenti in formazione e sicurezza.
Un lavoro assediato dalla speculazione finanziaria, come ci dimostrano i tanti casi di crisi anche nel nostro territorio: dall’ex GKN al Cartonificio Fiorentino..a molti altri ancora.
Non è questo il lavoro che si immaginavano i nostri padri costituenti.
Non è questo il lavoro che ci aspetteremmo di celebrare.
E , come forza politica, affianchiamo la nostra voce alle tante lavoratrici e lavoratori che lottano e chiedono alle istituzioni di difendere la dignità del loro lavoro.
Uniamo la nostra voce a quella dei sindacati che, in forma unitaria, denunciano l’inadeguatezza delle misure poste in campo dall’attuale governo, che invece di migliorare le condizioni di chi lavora, rende il lavoro sempre più precario e meno tutelato.
Come forza politica chiediamo invece che si torni a investire sul lavoro
Chiediamo con forza di investire in sicurezza e formazione!
Di supportare , con leggi e con risorse, le tante imprese del territorio, proteggendole dai nefasti effetti della “finanziarizzazione “ dei mercati ed impedendo le facili delocalizzazioni..che oltre al posto di lavoro portano via sogni e speranze di tante cittadine e cittadini.
Chiediamo che si investa sui giovani, garantendo loro lavori giustamente retribuiti così da consentirgli di sviluppare una propria stabilità e di essere pienamente forza motrice di questo nostro paese.
Chiediamo di investire sulle donne, garantendo loro il pieno e massimo accesso al mercato del lavoro, investendo in infrastrutture sociali e in piena parità salariale, attivando così questa grande forza che potrebbe contribuire alla rinascita economica e sociale del nostro paese.
Chiediamo piena dignità per tutti i lavoratori e le lavoratrici, siano essi formati nel nostro paese o venuti qui a cercare un futuro migliore..perché non esistano più lavoratori di serie A e serie B, e perché il lavoro sia vero strumento di emancipazione e non già di sfruttamento.
Chiediamo in una parola che il lavoro torni ad essere centrale nel nostro progetto di società democratica e inclusiva, così come lo immaginarono coloro che non a caso lo hanno inserito nel primo articolo della nostra bellissima Costituzione.
Questo è il lavoro che vorremmo celebrare il Primo Maggio.
Buon primo maggio, buona festa del Lavoro a tutte e tutti noi